Palermo, 11 marzo 2015 – Il Centro Studi Pio La Torre, insieme alla Cgil e alla Flai Sicilia ha richiesto un’audizione alla Commissione Parlamentare Antimafia in merito all’indagine sui “nuovi schiavi” nell’agricoltura pubblicata sulla rivista ASud’Europa (www.piolatorre.it) e presentata lo scorso 24 febbraio presso l’Aula Magna del Dipartimento di scienze agrarie dell’Università di Palermo.
L’indagine ha documentato l’introduzione negli ultimi anni, approfittando della crisi globale, del metodo del caporalato, prima inesistente in Sicilia; l’utilizzo degli immigrati, in generale, e dei centri di accoglienza, in particolare, come “nuovi schiavi”; la reintroduzione di vecchie pratiche di tipo mafioso dentro e attorno al Mercato della produzione di Vittoria; la disattenzione e la sottovalutazione dei poteri pubblici.
“Il caporalato segnala un passo indietro che va fermato – scrive nel suo editoriale il presidente del Centro La Torre, Vito Lo Monaco – con una presa di coscienza collettiva del pericolo dell’indebolimento dei diritti non solo per i lavoratori agricoli. Il caporalato è ormai un reato punito, ma ciò non basta a prevenirlo e garantire il rispetto della dignità della persona e della legalità per tutti, europei e immigrati. Al rispetto di questa va subordinato l’accesso alle agevolazioni pubbliche, come chiesto dal sindacato e annunciato anche dall’assessore regionale all’agricoltura che ipotizza una premialità per le aziende agricole che adottano i protocolli di legalità”.