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Anno XII - Num. 56 - 03 settembre 2024

Anno II - Num. 06 - 26 aprile 2013 Politica e società

VI edizione mostra-mercato La Zagara. Atmosfere e profumi dell'Eden a Palermo

di Mari Anello
         

La mostra-mercato La ZagaraPalermo – La sesta edizione della mostra-mercato La Zagara di aprile 2013 ha portato a Palermo un’atmosfera idilliaca, con oltre centomila visitatori.

La manifestazione è stata organizzata con la collaborazione della Regione Siciliana, dall’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari, dall’Università degli Studi di Palermo Orto Botanico, dal Consorzio Universitario della provincia di Palermo, MUSEIUNIPA, Slow Food e Planeta.

Si è svolta nell’incantevole cornice dell’Orto Botanico, dove oltre alle meraviglie già presenti, i sensi hanno potuto godere di piante rare, esotiche e da collezione.

L’Orto Botanico, sconfinato polmone verde che custodisce al suo interno più di due secoli di storia, con le 12 mila specie di piante da esso ospitate che sono un patrimonio scientifico e culturale d’eccezione, ha fatto da sfondo a questa manifestazione attesa da palermitani e non. Negli anni è diventata una delle manifestazioni più attese e apprezzate, per la capacità di coniugare sullo sfondo della biodiversità, cultura intrattenimento ed enogastronomia.

Espositori provenienti da tutta Italia sono stati i protagonisti della mostra, venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 Aprile, con i loro prodotti: i veri protagonisti sono stati gli agrumi e le zagare, che sono il simbolo della Sicilia stessa, ma si è messa in evidenza la biodiversità con la presenza di piante aromatiche, piante antiche da giardino, collezioni di gelsomini e pelargoni, graminacee, plumerie, ortensie, rose e le orchidee del Lago Maggiore.

Non solo piante e fiori da ammirare o comprare a La Zagara, ma anche mostre: le piùimportanti sono state: I Palmizi in Orto ”Oversize” di Mimmo Palmizi svoltasi all’interno del Tepidarium, nella Serretta  delle Felci il visitatore ha potuto ammirare Il bosco di Palermo, foto di Tiziano Fratus e all’interno del Padiglione Tineo Segni e colori della nostra terra, mostra grafica di Picos (Pietro L. Cosentino).

E ancora musica: concerti di musica classica e jazz proposte dalla Palermo Young City Orchestra; visite didattiche delle scolaresche, i più piccoli sono stati coccolati da Anna lo Porto e la sua Garden school e non sono mancate le degustazioni di vini e olii di aziende biologiche.

La mostra-mercato La Zagara

Venerdì 5 Aprile ha avuto luogo presso la Sala Lanza la presentazione del libro Il giardino della natura di Gianumberto Accinelli e nel pomeriggio si è svolta la conferenza: I fossili viventi:chi sono e quanti sono sempre presso la Sala Lanza. Sabato 6 Aprile si è tenuta la conferenza: Le radici aeree delle orchidee epifite presieduta dal Prof. Franco Bruno e nel pomeriggio dello stesso giorno si è svolta la tavola rotonda sul tema: Problematiche e prospettive della agrumicultura in Sicilia, sempre presso la Sala Lanza.

Il visitatore oltre che a godere della già romantica cornice qual è l’Orto Botanico, ha potuto attraversare un percorso fatto di esposizioni di dolci, saponi naturali, ma di tanto in tanto è stato distratto dal luccichio dei monili che ha potuto provare e acquistare, monili realizzati intrecciando fiori e foglie ad oro ed argento; e, inoltre, inebriarsi di profumi dei vari fiori, dall’aroma dei tè e delle tisane di cui era possibile apprezzare le diverse miscele, è stata una piacevole distrazione sarebbe stato proprio difficile rinunciare.

Come non farsi rapire poi dai racconti di Francoise Patrice Ramaget? Avventurosi racconti dei suoi viaggi in Africa dove ha raccolto personalmente i semi e le bacche con cui ha realizzato i monili in vendita.

Attorno alla grande fontana i visitatori fotografato le numerose tartarughe che la abitano insieme alle splendide ninfee.

Durante il percorso la sensazione è stata quella di essere catapultati in un mondo parallelo dove sembra impossibile che fuori possa esistere un mondo che corre e non segue i ritmi della natura, ritmi, invece, a cui subito ci si è potuti abituare non appena iniziata la visita al’interno dell’Orto. E una volta usciti? Non ci si rende conto che sia passato tutto quel tempo e resta un po’ la voglia di ritornare lì dentro per fare ciò che dovrebbe essere la cosa più “naturale” del mondo: circondarsi di natura.

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