PHNOM PENH – Etna, “La Montagna” così chiamata amorevolmente dai catanesi, grande vanto per tutti i siciliani, diventa patrimonio mondiale dell’umanità.
L’Unesco ha, infatti, inserito oggi l’Etna nel patrimonio mondiale definendolo come uno dei vulcani più emblematici e attivi del mondo. Il comitato dell’Unesco e’, attualmente, riunito nella sua sessione annuale a Phnom Penh in Cambogia.
Ecco quanto afferma l’UNESCO I crateri della vetta, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove fanno dell’Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e per l’istruzione”, scrive ancora l’Unesco che nota come “esso continua ad influenzare la vulcanologia, le geofisica ed altre discipline della Terra. La sua notorietà, la sua importanza scientifica e i suoi valori culturali e pedagogici sono d’importanza mondiale.
Il ministero dell’Ambiente al momento dell’acquisizione della notizia si è così espresso: un risultato importante che riconosce l’unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell’Etna e dal Ministero dell’Ambiente, che nel gennaio 2012 ne ha patrocinato la candidatura.
Il vulcanologo Stefano Branca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania afferma che si tratta di un grande risultato che riconosce l’entità del nostro patrimonio geologico e vulcanologico, un forte passo in avanti per la tutela e salvaguardia del territorio con coscienza e rispetto per le generazioni future. Fanno parte del patrimonio mondiale anche circa 20.000 ettari facenti parte del Parco dell’Etna e comprendenti le aree di maggior rilevanza scientifica a livello mondiale.
Prima dell’Etna, l’Italia contava già 47 siti nell’elenco, dalle Incisioni rupestri della Val Camonica, ai Sassi di Matera, da Venezia e la sua Laguna alle Isole Eolie. La Penisola è il Paese con il maggior numero di siti patrimonio dell’umanità, che grazie alla news entry sono, ad oggi, sono 48, seguita dalla Spagna con 44 siti e dalla Cina con 43 siti.
Tra i siti che hanno chiesto l’ammissione per il loro “valore universale eccezionale” figurano, tra gli altri, le Ville e i giardini medicei in Italia, il monte Fuji in Giappone e la città di Agadez in Niger.